Chi sono i sostenitori della Fondazione Gualandi?

Nell’immaginario collettivo la parola “sostenitore” viene spesso associata a quella di un attore che, riconoscendosi in un progetto solidale, fornisce un contributo economico per finanziare attività o progetti. Eppure, sfogliando il vocabolario per riflettere sul significato della parola “sostenitore”, scopriamo che il senso che racchiude questa parola è molto più ampio e complesso rispetto a quello che i manuali di marketing ci insegnano: il sostenitore è innanzitutto colui “che parteggia per una causa, per un'idea” o che difende una persona, fornendole non solo aiuto materiale, ma anche sostegno morale. Tra i sinonimi, ci sono quelli di “fautore”, “propugnatore”, “assertore”, “simpatizzante”, ma anche “tifoso”: parola più comune che, nella sua immediatezza, si avvicina molto all’idea del sostenere, con entusiasmo e impegno, qualcosa o qualcuno. Anzi, una squadra.

Dunque, chi sono i sostenitori della Fondazione Gualandi?

Tutte le istituzioni, gli enti e le associazioni - del territorio e non solo - che nel corso del tempo hanno messo a disposizione competenze, esperienze, tempo, risorse umane o economiche, aderendo al progetto della Fondazione e riconoscendosi in un’idea più ampia di educazione e inclusione. A questi aggiungiamo il Presidente, i Consiglieri, tutti i dipendenti, i collaboratori e i professionisti che assistono la Fondazione, che sulle orme indicate da Adele Messieri, operano, a vario titolo, a favore dell’inclusione di bambini, giovani e adulti sordi, studiando progetti e azioni concrete. Lavorare per e con la Fondazione Gualandi, infatti, è qualcosa di più che svolgere un'attività a mero scopo di lucro: ci sono la passione, lo studio, la ricerca, la voglia di non accontentarsi dei traguardi raggiunti; c’è il desiderio di superare  le abitudini consolidate per seguire cammini inediti e a volte impervi. Ecco perché tra i nostri sostenitori ci sentiamo di inserire tutti coloro che fanno circolare storie reali e riflessioni sulla sordità, diffondendo buone pratiche e creando occasioni che favoriscono una vera integrazione.