Il progetto pedagogico del Nido "Il cavallino a dondolo"

Il progetto pedagogico si potrebbe definire la "Carta di Identità" del Nido. Definisce ed illustra l'approccio educativo e l'organizzazione

PROGETTO PEDAGOGICO 2008 - 09

1. Premessa

La Fondazione Gualandi - nell'ambito della collaborazione attivata con enti e istituzioni della città - ha deciso di esprimere la propria fiducia nell'educazione offrendo un contributo significativo ai servizi educativi per la prima infanzia a Bologna, con la realizzazione del Nido "Il cavallino a dondolo".

Il progetto del Nido d'Infanzia nasce da constatazioni emerse attraverso l'esperienza educativa e abilitativa di bambini ipoacusici e con difficoltà linguistiche, nonchè dalle recenti conoscenze scientifiche ormai accertate in campo clinico/terapeutico e pedagogico. E' provato, infatti, che le conseguenze del deficit uditivo di livello grave e profondo danno luogo a grandi difficoltà relazionali e cognitive, quando non si interviene con terapie e impegno abilitativo dai primissimi anni di vita, e non esiste un ambiente educativo adeguatamente stimolante che accompagna lo sviuppo.

Fra tutti i bambini inoltre si riscontra peraltro oggi una percentuale molto elevata di difficoltà scolastiche e relazionali (1 studente su 5 ha bisogno, durante il percorso scolastico, di essere seguito da un esperto) in rapporto, oltre che a fattori congeniti, a caratteristiche del contesto socio-culturale in cui sono stati accolti nei primissimi anni di vita e di sviluppo.

Questo Nido avrà come principale obiettivo lo sviluppo e il raggiungimento di capacità comunicative e relazionali in tutti i bambini, favorendo lo sviluppo di tutte le potenzialità di ciascuno attraverso percorsi innovativi e occasioni specificamente indirizzate.

L'obiettivo integrazione - nel senso di costriuire legàmi nuovi fra le persone - è stato sempre alla base delle iniziative intraprese alla Fondazione Gualandi. C'è molto bisogno di coltivare l'integrazione, oggi. Riuscire a far vivere, comunicare e lavorare insieme in modo piacevole e utile bambini e ragazzi, anche partendo da situazioni diverse di origine, di cultura, di capacità, è scopo fondamentale di ogni percorso educativo.

Gli educatori/Le educatrici, che sono impegnati ad assicurare continuità di presenza negli anni seguenti, sono stati assunti qui in base a un precedente curriculum di studi specialistici e a un'esperienza triennale nei nidi; hanno iniziato dal 2007 un percorso specifico di formazione riguardante la stimolazione sensoriale e il metodo del potenziamento prossimale, che continuerà con monitoraggio dei risultati; sono accompagnati da una équipe psico-pedagogica di esperti.

Il cavallino a dondolo, gioco fra i più antichi nella storia degli strumenti offerti ai bambini, è anche il simbolo della comunicazione attraverso il movimento, primo modo di esprimersi del piccolissimo!

2. Riferimenti pedagogici

 1 - Per arrivare a provocare e far vivere con piacere ai bambini la comunicazione e la relazione con gli altri bisogna proporsi di conoscere ciascun bambino nella sua personale identità. L'osservazione e l'attenzione alle caratteristiche e alle esigenze di ciascun piccolo ospite del Nido è quindi il primo impegno degli educatori. - Il metodo di potenziamento prossimale verso lo sviluppo delle abilità di base di ciascuno è alla base delle occasioni proposte sia al singolo che al piccolo gruppo.

2 - In tutti i bambini ci sono potenzialità che si devono evolvere e crescere: è nei primissimi anni di vita che si vanno costruendo le basi fisiologiche di tutte le future capacità di conoscere, capire, creare, esprimere, mettersi in relazione... Quanto più l'ambiente in cui il bambino vive è ricco di stimoli e di occasioni che favoriscono il suo sviluppo psico-fisico, e ci sono adulti che lo accompagnano con attenzione, competenza e affetto, tanto più ampio diventerà il livello di avvio delle sue capacità.

3 - Il primo modo di comunicare del bambino è attraverso il movimento. Emette suoni, muove mani e gambe, la testa, gli occhi... risponde al movimento che gli si fa provare, ai ritmi che conosce. I movimenti del bambino sono segnali da riconoscere e favorire, per avviare una comunicazione reciproca e soddisfacente ancor prima che in altre modalità, essendo l'evoluzione motoria strettamente legata anche allo sviluppo del linguaggio.

4 - Il mondo che sta intorno, le persone e le cose, vengono percepiti e catalogati dapprima attraverso le capacità sensoriali di ciascuno, che non sempre sono stimolate ed esercitate tanto da farle crescere quanto è possibile. L'attenzione degli educatori sarà particolarmente rivolta a favorire l'affinamento e l'ampliamento delle capacità percettive sensoriali di ogni bimbo.

5 - Occorrono spazi pensati, materiali sperimentati e materiali originali, educatori con competenze approfondite, metodo e buon carattere, che sappiano accompagnare ciascun bambino nella sua crescita e verso il piacere di comunicare.

6 - Fra gli spazi educativi, di scoperta e di stimoli nuovi, particolarmente importante il giardino. Per i bambini di città la natura nella sua evoluzione, frequentata da vicino abitualmente, è fonte di scoperte e di sensazioni nuove. Le strutture del giardino saranno luoghi di rifugio (capanne), di movimento (tunnel) di incontro e lavoro (siepi, recinti, panchine), con la caratteristica di essere costituite da salice vivente intrecciato, che crea fogliame, ombra, e cambia nelle stagioni. Ci saranno alberi, piante odorose, piani per attività, materiali da manipolare, zone da modificare nel tempo, una piccola fontana. Naturalmente anche piste pavimentate per giochi e corse.

3. Interventi favorevoli

 Tutto il progetto vuole offrire ai bambini un ambiente creato per ridurre e superare le difficoltà che possono incontrare nella prima esperienza di vita fuori dalla propria casa, e favorevole a provocare attenzione e coinvolgimento in ogni relazione con coetanei e adulti 

Il contesto educativo (spazi, tempi, materiali, persone, proposte etc.) è organizzato per indirizzare verso una ampia comunicazione multisensoriale (suoni, vibrazioni, luci, colori, profumi...), al fine di favorire lo sviluppo dei diversi linguaggi comunicativi verbali e non verbali e lo sviluppo adeguato di elaborazione cognitiva.

E' prevista una opportuna scelta degli arredi e di strumenti particolari di gioco, singolo, guidato e collettivo, nonché una struttura del giardino che possa avviare e favorire precisi piani di educazione percettiva.

4. Finalità del servizio

 Il Nido è un servizio educativo e sociale di interesse pubblico, che concorre con le famiglie allo sviluppo e alla crescita dei bambini, nel rispetto delle peculiarità proprie di ogni bambino e di ogni famiglia.

Ha finalità di formazione, di socializzazione e di cura dei bambini nella prospettiva del loro benessere psicofisico e dello sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive e relazionali; sostiene le famiglie nella cura dei figli e nelle scelte educative in collegamento costante con le altre istituzioni scolastiche, in particolare con le scuole d'infanzia e le istituzioni sociali, sanitarie e culturali presenti nel territorio.

5. Attività educative

 Le attività educative proposte ai bambini e alle loro famiglie sono definite di anno in anno sulla base di alcuni principi metodologici fondamentali, che oggi sono patrimonio comune dei servizi educativi rivolti ai più piccoli e che caratterizzano giorno per giorno il lavoro delle educatrici:

§ l'osservazione come strumento metodologico e l'ascolto come atteggiamento educativo;

§ la valorizzazione delle differenze individuali e la flessibilità dell'azione educativa;

§ il confronto costante e il sostegno reciproco attraverso il lavoro di gruppo;

§ la predisposizione di un contesto educativo, dove spazi, tempi e materiali siano strutturati in coerenza con il progetto educativo che di anno in anno viene realizzato;

§ la documentazione delle esperienze come metodologia fondamentale per riflettere sul proprio operato e per restituire alle famiglie parte della preziosa esperienza che i l bambini fanno al nido.

I giochi e le attività educative verranno proposti ai bambini preferibilmente nella dimensione sociale del piccolo gruppo omogeneo per età, in modo da poter rispondere alle esigenze diverse di ogni età e di ogni fase di sviluppo.

Il gioco rappresenta per i bambini la modalità principale con cui esprimersi, conoscere il mondo, entrare in relazione con lo spazio, con le cose, con le persone.

La varietà di giochi proposti assume valore non soltanto perché considerata sincronicamente e cioè offrendo diverse possibilità di gioco che garantiscano al bambino di poter scegliere liberamente arricchendo così la sua esperienza in una molteplicità di direzioni, ma anche perché considerata diacronicamente, ossia modificando le offerte nel tempo, in funzione della crescita delle abilità e dell'ampliarsi degli interessi infantili.

E' infine necessario che ogni bambino abbia la possibilità di svolgere la propria esperienza di gioco con il giusto tempo, per questo i diversi tipi di esperienza sono offerti in maniera regolare e continua lungo il corso dell'anno, perché i bambini possano familiarizzare con essi, accedervi con i propri ritmi e acquisirne padronanza.

Il ruolo dell'adulto in queste situazioni è quello di partecipatore attivo dell'esperienza; egli mette in campo la propria disponibilità e la propria capacità ludica e immaginativa per arricchire emozionalmente e cognitivamente le attività di gioco, senza comunque esserne protagonista ma lasciando spazio al bambino di uscire e interagire con lui o con i propri pari.

6. Aspetti organizzativi

Dal punto di vista organizzativo il nido accoglierà 21 bambini dai 12 ai 36 mesi ( di cui fino a 5 con deficit uditivo) suddivisi in 2 gruppi-sezione così articolati:
A. sezione 1, piccoli: 10 bambini di età compresa tra i 12 e i 18 mesi
B. sezione 2, grandi: 11 bambini di età compresa tra i 19 e i 36 mesi

Il nido è aperto 11 mesi all'anno da settembre a luglio, secondo il calendario educativo che viene definito annualmente sulla base di quello del Comune di Bologna, con un orario che va dalle ore 7.30 alle ore 18.00.

All'interno dell'orario di funzionamento si garantiscono orari di entrata e di uscita flessibili per rispondere adeguatamente alle necessità delle famiglie tenuto conto del Regolamento Comunale.  

Al termine del periodo dedicato all'inserimento dei bambini nuovi e alla costruzione e conferma delle relazioni affettive tra bambini ed educatrici, verrà presentato alle famiglie il progetto educativo specifico da realizzare nei mesi successivi.

Gli obiettivi del progetto educativo vengono stabiliti dalle educatrici sulla base delle osservazioni strutturate svolte nei primi mesi. La conoscenza dei bambini consente al gruppo educativo di proporre attività e percorsi educativi mirati sulla base dei bisogni e delle capacità reali di ogni singolo bambino.

Attività linguistiche: imparare a parlare è una delle maggiori acquisizioni dell'età infantile. L'esperienza linguistica è normalmente mediata dalla presenza dell'adulto. Già di per se ogni attività che il bambino svolge, anche se non proposta dall'adulto, è potenzialmente tramite di esperienza linguistica, quindi quanto più è ricca l'interazione verbale tra adulti e bambini tanto più i bambini possono apprendere da tali scambi comunicativi. Interazioni verbali ricche sono quelle che mostrano al bambino la duttilità del mezzo linguistico come veicolo di significato e di scambio.

Nella nostra proposta si individuano momenti o attività che più di altre sono finalizzate all'acquisizione di competenze linguistiche.

Si privilegia un fare continuo dell'educatore teso a prestare attenzione a che ogni bambino possa godere nell'arco della giornata di momenti individuali di interazione con l'adulto che favoriscano lo scambio comunicativo e stimolino la capacità verbale infantile. Tale attività è sostenuta anche dall'uso di libri, illustrazioni, burattini e dalla conseguente narrazione di storie ad essi collegate o inventate direttamente dall'educatore.

Nelle attività volte all'acquisizione di competenze manuali, motorie ed espressivo/cognitive l'adulto si dedica con precisa intenzionalità all'arricchimento del patrimonio conoscitivo del bambino facendo attenzione a che egli conquisti abilità e competenze che non si consolidano spontaneamente ma che richiedono una qualche forma di insegnamento: manipolazione di farine, di oggetti piccoli per sviluppare la manualità fine; giochi di movimento per sviluppare la motricità globale; attività artistiche per sollecitare le capacità espressive attraverso la proposta di diversi materiali (fogli, pastelli, colori a dita, creta); percorsi musicali e ritmici per avviare il bambino alla capacità di comprendere e distinguere i suoni; giochi con i cubi e le costruzioni per sviluppare capacità costruttive; giochi del far finta, drammatizzazioni con l'uso di teatrini, marionette, travestimenti per sostenere le spontanee capacità simboliche infantili; gioco dei travasi con l'utilizzo di acqua e di farine.

7. Descrizione della giornata tipo

L'articolazione dei tempi al nido prevede che i bambini svolgano esperienze guidate/stimolate intenzionalmente da adulti, capaci di condurli verso lo sviluppo delle autonomie. Per questo la scansione temporale delle routine e delle attività al nido è proposta in modo flessibile, tiene cioè conto in massima misura sia delle tappe evolutive di crescita di ogni singolo bambino, sia degli stili individuali di ognuno. I bambini più piccoli necessitano di una forte individualizzazione degli orari (pasti e riposini), mentre i più grandi possono essere introdotti progressiamente a ritmi più sociali di svolgimento delle attività.

In ogni caso il tempo giornaliero deve essere progettato all'interno di uno schema ricorrente e rassicurante di momenti quotidiani, senza impedire esperienze che permettano attività con ritmi individuali e imprevedibili.

Questo schema si costruisce a partire dall'ingresso del bambino al nido. Nei primi giorni, dedicati all'ambientamento del bambino al nuovo contesto i tempi sono articolati per permettere a lui, attraverso l'accoglienza della sua famiglia, di abituarsi agli spazi e alle persone che non conosce ma sono anche articolati per predisporre il suo ingresso nel contesto temporale del nido. Il tempo personale dei bambini è legato ai suoi bisogni e alle modalità di risposta della famiglia e, dunque, occorre che il nido organizzi le prime risposte sulla base dei tempi di ciascun bambino, dell'urgenza delle sue richieste, della durata dei suoi bisogni, della continuità con i vissuti familiari.

Il nido però risponde anche a tempi istituzionali e quindi a sistemi diversi da quelli della persona: la costruzione di routine quotidiane consente di lavorare sull'aggiustamento tra questi due sistemi di tempi, offrendo ai bambini la possibilità di inquadrare la soddisfazione del proprio bisogno all'interno di situazioni prevedibili. Tra i bisogni personali - di riposare, di ricevere consolazione, di mangiare, di essere pulito - e le risposte, viene progressivamente creato un tempo di attesa, riempito da piccoli rituali. Lo scopo è quello di allenare nei bambini la pulsione verso la soddisfazione immediata del proprio bisogno e di aprire uno spazio per la comunicazione, rassicurandolo attraverso segnali chiari. Tali segnali si raccolgono dando forma alla giornata tipo.

Esempio di una giornata tipo :

7.30-9.00 I genitori e i bambini vengono accolti in sezione dall'educatrice di riferimento

9.00-9.20 Arrivata la seconda educatrice, la giornata inizia con il gioco delle presenze e la colazione

9.20-10.15 Routine del cambio, a piccoli gruppi

10.15-11.00 I bambini sono sempre divisi in piccoli gruppi omogenei per età, ogni educatrice propone giochi e attività adeguati all'età

11.00-11.30 La routine di fine mattina. A mano a mano che terminano le diverse attività, i bambini vengono accompagnati in bagno per lavarsi le manine e si preparano per il pranzo

11.30-12.15 Il pranzo. I bambini si siedono a tavola di norma con un posto fisso. Le educatrici, che siedono con loro, li incoraggiano a fare il più possibile da soli, dando una mano ai più piccoli e ai più "bisognosi" di attenzione.

12.15-12.45 Terminato il pranzo i bambini si spostano nei vari angoli della sezione, sperimentando situazioni di gioco libero ad alto livello relazionale.

12.45-13.00 Igiene personale e preparazione per il riposo pomeridiano.

13.00-15.30 Il riposo. Ogni bambino trova il proprio letto "personalizzato" dal ciuccio, da un pupazzetto, da un bambolotto, da un cencio, da un cuscino: chi prima e chi dopo, chi da solo e chi con un po' di incoraggiamento, i bimbi prendono sonno...

15.30-15.45 Risveglio e igiene personale

15.45-16.00 Merenda

16.00-16.30 Gioco libero e ricongiungimento con i genitori: il genitore riceve dall'educatrice di riferimento una restituzione sull'andamento della giornata al nido del proprio bambino.

16.30-18.00 Post orario. I bambini riuniti in un'unica sezione attendono l'arrivo dei genitori, l'educatrice offre loro proposte di gioco che permettano ai bambini di non vivere questo come un tempo d'attesa ma che possano al contempo essere agevolmente sospese all'arrivo dei genitori.

8. Modalità di inserimento  

Il periodo dell'inserimento dei bambini al nido rappresenta un momento molto delicato nella relazione tra genitori e bambini ed è per entrambi una delle prime tappe nel cammino verso il raggiungimento della reciproca autonomia. La cura dell'accoglienza al nido dei genitori con i loro bambini e la gradualità dell'inserimento sono condizioni necessarie per la costruzione di un proficuo rapporto di fiducia tra genitori ed educatrici e per la costruzione dei legami affettivi tra bambini e tra bambini ed educatrici, che sono alla base della possibilità per i bambini di "stare bene" al nido.

La gradualità degli inserimenti e la presenza del genitore in sezione hanno la funzione di mediare una realtà sconosciuta, di abbassare e modulare i livelli di ansia, di abituare i bambini al nuovo ambiente e alle nuove persone che incontra. Ogni bambino ha tempi e ritmi propri di adattamento che costituiscono per le educatrici una basilare misura di regolazione di tempi e modalità dell'inserimento. Anche l'educatrice ha bisogno di gradualità per conoscere e accogliere il bambino, i suoi genitori e la relazione che li caratterizza, ma anche per governare le dinamiche affettive del gruppo dei bambini già frequentanti e fare spazio al nuovo arrivato nel gruppo e nella propria mente.

La fase dell'inserimento è preceduta da una serie di pratiche consolidate nella nostra esperienza di avvicinamento tra la famiglia e il nido che permettono una conoscenza graduale e reciproca.

Le giornate aperte: in un periodo dell'anno definito, che può coincidere con i mesi in cui sono aperte le iscrizioni al servizio, si propone alle famiglie interessate, di visitare il nido. Questo momento è fondamentale e molto più esaustivo nella sua semplicità di qualsiasi altro materiale fornito alla famiglia per indirizzare e supportare la scelta di affidare il proprio piccolo per la prima volta ad altri adulti.

L'assemblea con tutti i nuovi genitori della sezione: rappresenta il primo incontro formale tra gli educatori e le famiglie, alla presenza del coordinatore pedagogico. Nel corso dell'assemblea il personale educativo ed ausiliario si presenta ai genitori e "racconta il nido" entrando nel merito delle diverse fasi dell'anno, delle modalità di gestione dell'inserimento (gradualità, presenza e ruolo del genitore, vissuti e difficoltà nella fase del distacco etc.), della giornata tipo, della cura delle routine, assumendo un atteggiamento di ascolto che favorisca la verbalizzazione di dubbi o curiosità da parte dei genitori.

il colloquio individuale: rappresenta il primo momento di costruzione della relazione tra genitori ed educatrici. Si tratta di un'occasione per entrambi in cui attivare un processo di conoscenza più diretto e meno mediato dagli aspetti formali dell'istituzione. Molte volte i genitori, pur avendo scelto di inserire il proprio bimbo al nido, sono sopraffatti da molte emozioni contraddittorie, da molti desideri e poche certezze, da molte aspettative. Anche le educatrici d'altra parte sostengono la preoccupazione di essere osservate, valutate, messe alla prova. Questo primo momento di incontro è incentrato sulla costruzione della relazione.

Le modalità di inserimento sono frutto delle valutazioni che ogni anno si compiono con il coordinamento pedagogico, in relazione al numero dei bambini da inserire, alla loro età, alle loro caratteristiche, al gruppo e alle caratteristiche dei bambini già frequentanti l'anno precedente etc. In ogni caso, il periodo dell'inserimento ha una durata indicativa di un mese e si svolge in piccoli gruppi (2/3 bambini) e prevede la presenza di un genitore.

Durante il periodo di inserimento il gruppo dei bambini nuovi avrà un'unica educatrice di riferimento e i bambini già frequentanti il nido usufruiranno di uno spazio decentrato, rispetto alla sezione, negli orari di inserimento.

Il periodo degli inserimenti ha inizio prevedibilmente dalla seconda settimana di settembre di ogni anno. Infatti si propone di posticipare il periodo degli inserimenti dei nuovi bimbi di qualche giorno dalla riapertura del nido per permettere ai bambini che già hanno frequentato di riappropriarsi, dopo le vacanze estive, degli spazi e della relazione con le educatrici prima dell'arrivo di nuovi bambini.

Proponiamo uno schema di riferimento standard, che potrà essere rivisto e modificato in itinere a seconda delle "risposte" dei bambini e, non ultimo, delle necessità delle famiglie:

1° settimana: nella prima settimana è prevista la presenza costante del genitore in sezione per poche ore al giorno. Negli ultimi giorni della settimana si potrà arrivare ai primi brevi distacchi.

2° settimana: il tempo in cui il bambino rimane in sezione si allunga, ma il genitore rimane "in zona" per poter intervenire se si creano situazioni critiche

3° e 4° settimana: ora il bimbo può rimanere tutta la mattina, gradualmente viene inserito al pasto e nella quarta settimana anche al sonno.  

9. Progetto di continuità con la scuola dell'infanzia

 Il nido rappresenta un'istituzione formativa importante per il territorio in quanto promotore di una cultura dell'infanzia e attraverso una serie di iniziative rivolte ai bambini che lo frequentano si colloca a pieno titolo nel sistema scolastico e formativo locale. In particolare i progetti di continuità 0/6 anni prevedono una serie di azioni mirate a creare le condizioni migliori possibili per i bambini, per le famiglie e per il personale educativo ed insegnante nel delicato passaggio fra nido e scuola dell'infanzia. Il progetto continuità prevede:

1. incontri tra le educatrici del nido e le insegnanti della scuola dell'infanzia per condividere modalità, inguaggi e conoscenze specifiche sui bambini

2. incontri tra le educatrici, i genitori dei bimbi grandi e le insegnanti per dare tutte le informazioni necessarie, rassicurare i genitori, mostrare la struttura, illustrare la giornata tipo...

3. visite della "delegazione" dei bambini grandi del nido, insieme alle loro educatrici, per conoscere e familiarizzare con il nuovo ambiente, incontrare i loro "colleghi più esperti", conoscere le insegnanti, giocare tutti insieme nel nuovo ambiente

4. compilazione da parte delle educatrici di strumenti informativi specifici per ogni bambino, in supporto alle informazioni e agli scambi verbali

10. Strumenti di monitoraggio e verifica del servizio svolto

 La verifica della realizzazione del progetto educativo avviene principalmente attraverso il dialogo e il confronto tra il personale educativo, il personale ausiliario e il coordinatore pedagogico in occasione degli incontri collettivi che periodicamente si svolgono al nido. Il coordinatore scambia ogni mese progetti e verifiche con l'équipe psico-pedagogica. Al termine dell'anno, gli educatori preparano una relazione finale che documenta il percorso stesso, cui è allegato tutto il materiale documentale prodotto (schede e fotografie). A questa parte curata dalle personale in servizio, il coordinatore pedagogico aggiunge una sezione dedicata alla rielaborazione grafica e alla sintetica descrizione di quanto emerso dalla lettura delle verifiche (grazie anche a questionari compilati dalle famiglie e dal personale ). Il documento prodotto sarà a disposizione delle famiglie che volessero prenderne visione. Ad ogni famiglia verrà consegnato il libro storia o quaderno delle esperienze. Si tratta di un diario personale di ogni bambino, che racconta mediante la documentazione delle esperienze fatte, gli elaborati prodotti dai bambini, le fotografie e le annotazioni delle educatrici, l'esperienza vissuta.

Strumenti di verifica del gradimento del servizio

La verifica del gradimento del servizio, avviene in collaborazione con i Responsabili del Comune, grazie ad un intervento di controllo costante, sia per quanto concerne la qualità del servizio (percepita) sia per quanto concerne l'aspetto organizzativo e gestionale (efficienza-efficacia). Tale controllo sarà agevolato da una serie di strumenti a disposizione delle educatrici e che permetteranno di documentare i processi in ogni fase di realizzazione e di successiva riflessione in merito a quanto realizzato. La "scheda attività" è infatti strutturata, oltre che per documentare il tipo di esperienza proposta, per rilevare il livello di attenzione e coinvolgimento che i bambini hanno dimostrato nel seguire una particolare esperienza. Per le famiglie inoltre sono a disposizione tutti i giorni, vicino alla bacheca delle informazioni le "schede per i suggerimenti" con le quali i genitori, in forma anonima possono evidenziare o suggerire proposte per migliorare il servizio e a fine anno inoltre viene consegnato loro il questionario per raccontare, loro a noi, il gradimento dell'esperienza vissuta e gli aspetti che vorrebbero migliorati.

Alla fine di ogni anno si distribuisce ad ogni genitore il "questionario per le famiglie", attraverso il quale si intende rilevare il gradimento del servizio reso.

Tutti gli strumenti individuati per la documentazione e la verifica affiancano il lavoro quotidiano degli educatori e sono stati costruiti proprio con duplice valenza: costruire la memoria del servizio per i bambini (e le loro famiglie) e permettere al personale di ripercorrere le tappe del proprio lavoro per poterlo migliorare. In questo la documentazione e l'utilizzo di strumenti diventa una modalità di lavoro che permette di osservare, verificare e monitorare il servizio, valorizzando la qualità del lavoro svolto dal personale. In particolare si forniranno strumenti per supportare la relazione con gli utenti e con le loro famiglie; strumenti per la gestione complessiva del servizio e per curare i rapporti con i lavoratori; strumenti per curare il passaggio di informazioni.

 

10. Cura delle relazioni con i genitori

 

E' consolidato il fatto che le educatrici si pensino e si propongano come figure di riferimento non solo per il bambino ma anche per la sua famiglia e che siano curate le relazioni con i genitori sia nella quotidianità (accoglienza e commiato) che nei momenti programmati (incontri di sezione, colloqui, assemblee). E' nell'ambito di questa visione della famiglia come soggetto attivo e partecipe alla vita del nido che si realizzano le diverse occasioni di scambio e crescita reciproca previste dal progetto.

I momenti dedicati all'accoglienza e al commiato dei bambini nella quotidianità rappresentano per le educatrici importanti momenti di confronto e verifica con le famiglie. Hanno luogo in sezione in un momento in cui la situazione è in continuo divenire. La funzione dell'educatrice è quella di mediatore di relazioni e di informazioni: accoglie i genitori sorvegliando le dinamiche dei giochi dei bambini, salutando e rispondendo ad eventuali domande della famiglia circa la giornata trascorsa al nido, avvalendosi fra l'altro delle informazioni registrate sul diario di bordo o invitando il genitore alla lettura delle informazioni affisse in bacheca. Importantissima, come in tutte le fasi della giornata, è la presenza del personale ausiliario: è grazie alla loro collaborazione infatti che avviene il controllo di chi esce ed entra dal cancello. Questo confronto e contatto quotidiano con le famiglie permette di instaurare un rapporto di fiducia reciproca che si approfondisce e aumenta di significato, in occasione degli incontri più istituzionali o in quelli di colloquio individuale.

Sono infatti previsti una serie di momenti di incontro dedicati alla conoscenza reciproca e al passaggio di informazioni:

1. colloqui individuali preliminari all'inserimento dei bambini

2. colloqui individuali in itinere e colloqui conclusivi, come momenti di confronto e di supporto;

3. assemblee dei genitori e assemblee di sezione;

4. incontri tematici;

5. partecipazione fattiva dei genitori agli organismi previsti per la gestione sociale del nido attraverso

una loro rappresentanza, come previsto dal regolamento del nido.

Un ultimo aspetto che preme sottolineare riguarda l'importanza della restituzione alle famiglie dell'esperienza che il loro bambino fa al nido. Ai genitori riteniamo debba essere data la possibilità di osservare e conoscere da vicino "cosa si fa e come lo si fa", attraverso un'opportuna documentazione di tutti i percorsi, delle attività e delle iniziative, che vengono promosse all'interno del nido. Ci si avvale per il raggiungimento di questo obiettivo di una modulistica e di specifici strumenti per documentare le esperienze quali: esposizione dei "prodotti" realizzati dai bambini; fotografie; riprese video, etc.

La documentazione prodotta consentirà alle famiglie di entrare maggiormente in relazione con la progettazione dei percorsi educativi, con le tappe evolutive del bambino, con i modi e i tempi del loro bambino all'interno di un contesto diverso da quello familiare.

Supportano l'insostituibile comunicazione verbale tra educatrici e famiglia, alcuni strumenti, appositamente pensati per dare ordine alle comunicazioni: modulistiche di ingresso; modulistiche quotidiane; bacheca delle informazioni dove si segnalano gli avvenimenti più importanti, le comunicazioni generali sulle iniziative che riguardano il servizio e le famiglie.

Il passaggio di informazioni in entrata e in uscita è anticipato dal lavoro delle educatrici, le quali sono chiamate a documentare le informazioni per sé e alle famiglie, sia nella quotidianità che nel corso dell'anno, attraverso materiali appositamente creati con questa finalità: il diario di bordo, raccoglie tali documenti e ne permette la consultazione veloce, al bisogno. Importante sede di trasmissione di informazioni al personale e tra di esso è anche il collettivo, come organismo che ufficializza passaggi di consegne e decisioni; oltre a momenti specifici quotidiani, di compresenza in sezione, che permettono alle educatrici di scambiarsi direttamente informazioni e notizie.

 

 

11.Modello organizzativo del personale

 

Per la gestione del nido d'infanzia nel rispetto della normativa regionale (LRER 1/00 e successive modificazione e Direttiva Regionale 646/05), viene proposto il seguente organico:

Ø 1 coordinatrice pedagogica e gestionale

Ø 3 educatrici a 36 ore settimanali, di cui 3,5 ore di monte ore non frontale per un totale di 154 ore annue.

Ø 1 educatrice a 25 ore settimanali, di cui 2,5 ore di monte ore non frontale per un totale di 110 ore annue.

Ø 2 ausiliarie a 26 ore settimanali, di cui 1 ora di monte ore non frontale per un totale di 44 ore annue.

 

 

 

 

 

periodo di massima compresenza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dall'analisi dei turni proposti si evidenzia che il periodo di massima compresenza del personale educativo va dalle ore 9.00 alle ore 13.30.

Il personale educativo avrà a disposizione 132 ore all'anno ciascuno per tutte le attività non frontali previste: formazione e aggiornamento: min. 30 ore; collettivi settimanali: 40 ore; intercollettivi/incontri rivolti a tutto il personale dei servizi per la prima infanzia pubblici/privati: 12 ore; partecipazione a progetti sperimentali autorizzati dal coordinatore pedagogico: 14 ore; preparazione materiale didattico: 12 ore; assemblee, colloqui e feste con i genitori: 12 ore; compresenza negli inserimenti e nei progetti di raccordo: 12 ore.

Il personale ausiliario parteciperà ai collettivi settimanali e alle attività con le famiglie attingendo dalle 44 ore di monte ore assegnato per le attività non frontali, riservando 15 ore annue per l'aggiornamento e la formazione previsti dall'Ausl.

 

12. Le professionalità

 

L'Educatore/educatrice realizza con i bambini tutte le attività necessarie all'attuazione del progetto educativo. Curando anche l'organizzazione dei tempi della giornata e degli spazi della sezione, lavora per lo sviluppo psico-fisico-affettivo e sociale del bambino affidatogli; collabora con i genitori sostenendoli nel loro compito educativo e scambiando ogni utile informazione al fine di dare continuità al processo educativo; promuove la partecipazione delle famiglie alle attività e alla vita del servizio, collabora con il coordinatore nella programmazione e nel coordinamento delle attività educative, nonché nella verifica dei risultati; presta continuo servizio al gruppo dei bambini/e affidatogli e collabora con l'educatore di sostegno per l'inserimento e l'assistenza di eventuali bambini disabili; ha cura delle attrezzature, dei materiali, dei giochi utilizzati durante le attività; provvede alla custodia e alla loro conservazione, richiedendone la pulizia agli addetti; cura l'alimentazione, l'igiene personale e il riposo di ogni bambino, nel rispetto dei suoi ritmi e bisogni psicologici e fisiologici individuali; vigila sulla sicurezza dei bambini.

 

L'Ausiliaria si occupa di tutte le attività necessarie a garantire le condizioni igienico-sanitarie della struttura; collabora con il personale educativo nei momenti di necessità e programmati; ha cura delle attrezzature, dei materiali utilizzati durante l'espletamento della sua funzione; si accerta della manutenzione delle attrezzature presenti nella struttura.

 

La Coordinatrice pedagogica e gestionale ha funzione di coordinamento pedagogico del servizio, gestione delle risorse interne ed esterne, riferimento del gruppo di lavoro delle educatrici e del personale ausiliario. Promuove un utilizzo razionale e corretto delle risorse strutturali e di personale, attraverso un'organizzazione efficiente, in particolare per quanto riguarda gli ambienti.