Qui si gioca seriamente tutto il tempo!
Il giardino è da coltivare, la terra da modellare, le idee da stampare, i film da conoscere…
Questa la frase che si legge varcata la soglia della scuola e questo il nostro intento: una scuola in cui i tutti i bambini possano giocare.
Da qui siamo partiti per pensare la scuola, gli spazi, i materiali, le modalità di lavoro.
Accanto ai laboratori e a luoghi definiti, abbiamo scelto di predisporre contesti e materiali "provvisori".
In fase di progetto gli spazi della scuola sono stati oggetto di lunghe riflessioni in merito alla loro funzione e al loro allestimento. Lo sono stati anche quelli, forse è più opportuno dire soprattutto quelli, che ad oggi sono rimasti vuoti, in attesa di essere completati e riempiti di significato oltre che di opportunità.
Gli spazi sono stati allestiti in modo sobrio e leggero con alcuni arredi progettati ad hoc e alcuni mobili, arredi veri e propri, con una storia ( comodini, comò, madie, scrittoi) che offrono calore domestico all'ambiente e diventano reali contesti di gioco in cui depositare reali pentolini, colini di rame, zuccheriere…
Pochi giocattoli poi, assolutamente non strutturati e scelti con grande cura che incuriosiscono, scelti per il gioco che possono stimolare e invogliare, un gioco che non è dettato dal meccanismo interno del "giocattolo" ma dalle combinazioni che da queste possono nascere.
Molti sono quindi contesti provvisori in quanto già pensati in mutamento e modifica; progettare la possibilità di cambiamento e trasformazione non è semplice, significa come adulti essere capaci di trattenersi, di fare un passo indietro quando il proprio pensiero e la propria mano collocano oggetti e materiali in modo differente dal loro utilizzo e dal loro significato (utilizzo e significato che i bambini vi attribuiscono nel gioco).
Sono contesti provvisori perché in attesa di essere giocati, di essere manipolati, trafficati; provvisori perché consegnanti ai bambini con la dichiarazione di non completezza, perché lasciati a loro e ai loro progetti.