Spazi vuoti che diventano luoghi

Sulla piantina era una tana comune al termine del corridoio di ingresso. Eravamo scettici del fatto che fosse aperta, senza porta. Era uno spazio bello, ma uno spazio comune di passaggio.

Al momento dell’allestimento, l’abbiamo  immaginato come un semplice luogo di gioco, comune tra le sezioni, ma senza grandi aspettative.  Abbiamo collocato qui una pedana di legno abbastanza grande e dei materiali di scarto di piccole e medie dimensioni, come coni, tubi, piccoli pezzi di legno, piccoli rocchetti.

Quando i bambini hanno iniziato a frequentare la scuola, quel luogo ha preso vita e da quel momento non ha mai smesso di essere abitato.

Questo luogo funziona! E’ un luogo dei bambini, di passaggio, ma nello stesso tempo raccolto e di sosta. Suggerisce di fermarsi in piccolo gruppo, quattro/cinque bambini al massimo e invita a fare composizioni, giochi di equilibro di oggetti e installazioni collettive.

E’ uno studio di progettazione, dove i bambini creano situazioni sempre nuove, modellini in divenire di grandi progetti, direi all’avanguardia, come la riproduzione in scala e liberamente interpretata della città di Bologna (che si arricchisce con la torre” Feir” –eiffel e quella di Pisa) o come la casa elettrica per criceti.

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