ARTE ALLA FONDAZIONE GUALANDI: ALESSANDRO GUARDASSONIVIA NOSADELLA 49
BOLOGNA
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051.6446656

Una vita d'artista

Nato a Bologna il 13 dicembre 1819, Alessandro Guardassoni si segnala come “giovine di bellissime speranze” già durante gli studi accademici, sotto la guida di Clemente Alberi. E’ presente con successo ai concorsi scolastici e nel 1843 ottiene il rinomato “Premio Curlandese”.
È dello stesso anno l’incontro con il pittore e decoratore modenese Adeodato Malatesta, molto attivo in quel tempo sulla scena bolognese. Guardassoni ne segue la lezione, esibendosi in grandi composizioni di soggetto storico e religioso. La sua opera, già ben accolta nella realtà cittadina, ottiene un crescente indice di gradimento anche da parte delle famiglie illuminate della nobiltà e dell’alta borghesia. All’artista viene conferito nel 1852 il Premio grande di Pittura storica all’Accademia Pontificia.
Guardassoni inizia un’intensa attività in campo decorativo all’interno di edifici di culto, anche grazie all’amicizia con don Giuseppe Gualandi e dei suoi fratelli, nonché con l’arcivescovo di Bologna Michele Viale Prelà. Nel contempo va accentuandosi in lui un’inquietudine che lo porta a sperimentare tecniche nuove e a esplorare terreni figurativi ignoti all’ambiente locale. A ciò contribuiscono alcuni soggiorni lontano da Bologna: a Firenze, Roma e poi in Inghilterra e a Parigi. Nel 1859, come attestano i suoi stessi scritti, l’artista comincia a interessarsi a problemi di ottica, in particolare alle tecniche stereoscopiche e alle loro conseguenti, possibili applicazioni in campo pittorico.
Molto ricca e varia è la produzione di Guardassoni nell’ultimo periodo, ma l’opera che all’artista richiede il maggiore e più costante impegno è la decorazione della chiesa bolognese di S. Caterina di Saragozza a partire dal 1873. Gli affreschi con le “Storie” della santa titolare occupano tutta la volta della navata e si concludono con la pala dell’altar maggiore, raffigurante il Martirio di S. Caterina.
Il Guardassoni muore a Bologna il 1 marzo 1888.

Quadri della realtà

Questa selezione di opere tratte dal “Fondo Gualandi” richiama un aspetto dell’arte guardassoniana che la critica più attenta ha ritenuto non secondario rispetto alla pittura d’invenzione. Si potrebbe dire, anzi, che proprio il Guardassoni che guarda e dipinge dal vero la realtà di tutti i giorni meriti d’essere riscoperto con i suoi spunti innovativi che riguardano specialmente la rappresentazione dello spazio e l’interazione fra luce e colore.
Alcuni “Autoritratti” dell’artista accompagnano il visitatore durante il percorso espositivo, tra i quali spicca subito la sagoma a grandezza naturale magistralmente dipinta attorno agli anni ’50. Seguono alcune tele ben note al pubblico dell’arte, tra le quali l’Autoritratto tra il cavalletto e la macchina fotografica, databile all’inizio degli anni ’60, generalmente giudicato dalla critica come uno dei più importanti “documenti” inerenti la questione della rappresentazione visiva nel panorama della cultura figurativa europea del tempo. Altrettanto celebre, per l’effetto di verità che deriva certamente dall’ausilio dello studio sulla fotografia stereoscopica è il dipinto, forse più tardo, raffigurante La partita a scacchi, con il giocatore in posizione frontale nel quale si riconosce la figura del pittore.

Vita domestica e paesaggi

Tra le scene d’interno e di vita domestica si presenta qui la celebre serie con ambienti di cucina e di cantina, forse ispirata al Guardassoni proprio dalla frequentazione del “Gualandi”, certamente mirabile per i suoi effetti luministici e chiaroscurali. Non mancano alcune piccole “nature morte” e composizioni con cacciagione riferibili all’ultimo periodo di lavoro dell’artista.
Di Guardassoni paesaggista il visitatore può ammirare alcune tele giustamente famose, come il pendant del giardino diurno e notturno, evidentemente concepito quale prova dimostrativa degli studi effettuati sulla fotografia stereoscopica.

Alessandro Guardassoni: 22 opere in mostra

Possibilità di visite laboratorio per le scuole
dal 3 aprile- 4 giugno 2017
sede: Fondazione Gualandi a favore dei sordi, via nosadella 49, Bologna
orari apertura: dal 3 all’8  aprile dalle ore 14 alle ore 18 apertura al pubblico.

Dal 10 aprile al 4 giugno apertura su prenotazione per gruppi e classi di ogni ordine e grado.

Prenotazioni: contattare la segreteria della Fondazione al numero 051 6446656.

Descrizione mostra: una piccola esposizione di quadri dell’importante pittore bolognese Alessandro Guardassoni, di cui la Fondazione possiede il fondo, sarà allestita sempre nei locali della Fondazione Gualandi in via Nosadella 49. Una delicata incursione nella pittura bolognese dell’Ottocento attraverso la selezione di 22 opere del pittore divise per tre nuclei tematici: l’autoritratto, il paesaggio e la vita quotidiana. All’interno del percorso, anche una serie di libri per ragazzi sulla storia dell’arte.

Visite/laboratorio: Un percorso attraverso la pittura dal vero dell’800, fortemente realistica e piena di dettagli; uno sguardo che è in grado di dipingere dal vero la realtà di tutti i giorni da riscoprire nei suoi tratti più innovativi e caratteristici come la rappresentazione dello spazio e l’interazione tra luce e colore.

Percorso visita: durata 1 ora e 30 I gruppi verranno accolti all’interno della mostra e attraverso proposte laboratoriali e concrete saranno accompagnati alla scoperta dei dipinti. In modo particolare sono previste proposte laboratoriali incentrate sulle tre tematiche in mostra, affrontate con materiali, linguaggi e tecniche diverse, in base all’età e al numero di bambini e ragazzi.

Percorso visita: durata 2 ore È possibile abbinare la visita alle due mostre Questa non è una mostra, Signor Magritte! e Alessandro Guardassoni. In questo caso il gruppo sarà suddiviso in due sottogruppi che si alterneranno tra le due mostre e la proposta di visita e laboratorio sarà un percorso incentrato sulla tematica degli oggetti e sulla loro funzione. Se da un lato infatti Magritte ci propone oggetti estremamente comuni, ma decontestualizzati e in cui si effettuano translazioni di senso variandone la funzione, il Guardassoni ci propone una serie di oggetti inseriti in una quotidianità con funzioni proprie e reali, ma che ora non riconosciamo a causa dello scorrere del tempo.